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Laboratorio di Teatro a cura di Alice De André

Scuola Futuro Lavoro presenta il Laboratorio di Teatro

Già presentato con successo lo scorso anno, il Laboratorio di Teatro di Scuola Futuro Lavoro è un’attività extra-didattica pensata con l’intento d’integrare le competenze tecniche con un percorso trasversale volto a potenziare lo sviluppo psico-fisco, affettivo, linguistico e relazionale, e un modo per fare esperienza della personale interiorità e della realtà esterna. Il laboratorio sarà articolato in 50 ore di presenza declinate in due ore a settimana ogni venerdì dalle 14:30 alle 16:30, per 25 settimane circa, e con partenza fissata a venerdì 17 novembre. A conclusione del corso, inoltre, verrà messo in scena uno spettacolo finale che vedrà tutti i partecipanti coinvolti. La docente sarà Alice De André, attrice teatrale con formazione specifica in Pedagogia Teatrale ed Educazione alla teatralità.

Perché un Laboratorio teatrale? La parola ad Alice De André

Questo Laboratorio di Teatro ha lo scopo di lavorare sul benessere dei ragazzi, trasmettendo a loro i molteplici aspetti che rendono un essere umano tanto speciale, così che possano maturare e superare quegli automatismi che a causa delle loro criticità tendono ad isolarli. Il fine di questo corso non è performativo: l’obiettivo è quello di aiutarli a entrare in contatto con la propria creatività, e fargli capire che esistono anche fisicamente, che hanno un corpo che è uno strumento potente per trasmettere emozioni, aiutarli ad imparare ad ascoltarlo e a dargli importanza. A saper inoltre percepire la potenza della propria voce e la propria presenza all’interno di uno spazio dato. Lo scopo primario di questo Laboratorio di Teatro è portare gli allievi ad avere una consapevolezza maggiore rispetto al proprio mondo interiore ed esteriore, ad avere più fiducia in sé stessi, dando loro degli strumenti di vita unicamente a supporto della loro crescita e del loro benessere: per fare questo si usa come medium lo strumento teatrale. Uno dei temi cardine del teatro e della recitazione con il quale andremo a lavorare approfonditamente è l’immaginazione, che, come un muscolo, necessita di continuo lavoro e stimolo per svilupparsi. Noi attori lavoriamo su quello che non c’è: gli oggetti immaginari, non abbiamo mai tutte le scenografie, non siamo mai fisicamente nei luoghi che vengono raccontati, non siamo mai veramente neanche con quelle persone. È tutta pura immaginazione e la capacità di avere immaginazione dipende anche da quanto è stata stimolata. Il mio lavoro consisterà anche molto nello stimolare le immagini nella mente dei ragazzi, queste immagini poi chiaramente andranno a parlare anche al loro cuore, la mente si collega all’apparato emozionale-emotivo ed ecco che mente, cuore e corpo si fondono attraverso l’immaginazione. L’immaginazione è uno strumento che ci rende divini, ovvero ci apre verso altre realtà, verso l’invisibile, verso altri mondi. Dal momento in cui essa non viene nutrita l’uomo si stacca da tutto ciò che c’è di invisibile e praticamente vive come un piccolo automa pensando che tutto quello che accade nella sua vita è solo quello che c’è sul suo tavolo. E se io penso che tutto quello che accade della mia vita, è solo quello che c’è su questo mio tavolo vivrò male anche come essere umano. Oggi i ragazzi sono sempre meno portati a lavorare con l’immaginazione perché hanno stimoli sintetici preconfezionati a portata di mano, come il computer, il telefono e i videogiochi, che pur stimolandoli non lasciano spazio al potere immaginativo. L’obiettivo in parola è quindi proprio quello di farli giocare, come si faceva una volta. Perché il gioco è un qualcosa di sano, salutare che ci fa stare bene e infondo è teatro. Quando da bambine si gioca con la bambola a fare la mamma, è teatro. Quando ci si arrampica su un albero fingendo di essere nella giungla, è teatro. Il gioco favorisce l’immaginazione, l’immaginazione favorisce il benessere e ci fa capire che potenzialmente siamo tutto, possiamo essere tutto. Ricerche dimostrano che il potere creativo, non solo della parola ma anche del pensiero (ciò che noi immaginiamo fortemente) si riflette anche nelle nostre vite: immagino me stesso in un determinato modo e attiro a me questa realtà, ciò che si immagina arriva. Ulteriore cardine del Laboratorio di Teatro sarà quello che riguarda l’emotività. Lavorare sulle emozioni è lavorare su un qualcosa che non è tangibile, eppure coinvolge tutta la nostra vita. Il focus sarà volto a capire dove nascono le emozioni, dove sono e come reagisce il nostro corpo quando le proviamo. Impareremo a riconoscerle anche attraverso le sensazioni fisiche che queste ci fanno provare. In questo modo sarà più facile quindi agli allievi riconoscerle negli altri. Il teatro è uno degli strumenti più potenti che abbiamo a disposizione per esplorare il nostro mondo emotivo. Attraverso il gioco e la finzione ci permette di mettere in scena le nostre paure e i nostri desideri, di esprimerci in modo creativo e di scoprire anche nuovi aspetti di noi stessi. È un mezzo con il quale ci viene concesso di esplorare le nostre emozioni e quelle degli altri in modo sicuro e creativo; può aiutarci a superare la paura, ad affrontare le nostre difficoltà e gestire la nostra emotività, mentre a livello sociale può favorire la comprensione reciproca e costruire dei ponti, insegnando agli studenti l’importanza dell’empatia. Questo Laboratorio di Teatro intende accompagnare gli allievi in un viaggio interiore volto al superamento della paura di ciò che non conoscono e al saper trasmettere il proprio sentire senza limiti e barriere verbali e comportamentali, a riconoscere la differenza tra provare e capire le emozioni, quindi a saperle gestire. Sarà come una palestra di vita che insegnerà loro a lavorare proprio sulle proprie difficoltà. Una sorta di Educazione sentimentale, attraverso la quale impareranno a rapportarsi con l’altro sesso, con l’amico/a, anche con persone con le quali non esiste un legame, ricreando così attraverso il gioco situazioni che loro si troveranno ad affrontare poi nel loro quotidiano. Saranno chiaramente lezioni di natura pratica, nelle quali verrà chiesto loro di mettersi in ascolto con loro stessi e con gli altri. Durante il lavoro sulle emozioni in particolar modo, in quanto si lavorerà, oltre che sulle capacità espressive, sul ripescaggio di memorie interne, sul ricordo. Durante ogni lezione sarò assistita da un’educatrice ed entrambe ci impegneremo a tener conto di quelle che sono le necessità dei ragazzi e i loro blocchi: si andrà a fondo, fin dove sarà possibile, nel rispetto totale dell’individuo. L’obiettivo complessivo del Laboratorio di Teatro è quindi mettere i ragazzi in contatto con loro stessi e con gli altri. Attraverso l’ascolto, il dialogo, l’empatia, l’uso del corpo e l’immaginazione, così da poter dar loro degli strumenti che possano essergli utili nella vita di tutti i giorni e che possano un domani aiutarli al superamento di ostacoli che oggi possono sembrare insormontabili.

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